Black Avorio (2018)

L'opera è costituita da un assemblaggio di cancelli in ferro battuto saldati assieme a formare un'architettura fantasiosa, una sorta di torre improbabile. Elementi architettonici ed oggetti di arredo si trasformano, come accade di consueto nella produzione artistica di Flavio Favelli, in elementi visionari che permettono l’emergere di emozioni latenti, rivelando così la poeticità presente nella realtà di ogni giorno. I cancelli, in particolare, assumono per l’artista una valenza sentimentale legata alla straordinaria maestria che era necessaria per realizzare questi manufatti in ferro battuto, modellando forme, disegni e decori che sarebbe impossibile ora ripetere.

Frutto di un lavoro di grande fatica e di tempi lunghissimi, ognuno di essi unico e originale; a loro era affidata la funzione di proteggere e segnare il limite invalicabile della proprietà privata. Ma ciò che ora quei cancelli custodiscono, nella ardita costruzione realizzata da Favelli, è solo il vuoto; la “gabbia” preserva solo se stessa, sembra volerci dire l’artista. Così come sul vuoto si affacciano, (come è dato notare a chi viaggia in autostrada), malfermi sui pilastri, vecchi cancelli arrugginiti abbandonati, tagliati fuori dalla villa, che un tempo delimitavano, che si trova ora dall’altra parte della strada.

Biografia dell’artista

Flavio Favelli (Firenze, 1967)

Bolognese di adozione, è nato a Firenze nel 1967 e vanta un notevole curriculum, fra cui due presenze alla Biennale di Venezia (2003 e 2013), alla XI Biennale dell’Avana (2011), alla XIII Biennale di Scultura a Carrara, alla XV Quadriennale di Roma, la partecipazione a varie esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero, fra cui al MAXXI di Roma, al Museo del ‘900 di Milano, al Centro Pecci di Prato, al Peggy Guggenheim Collection di Venezia, alla Maison Rouge di Parigi, alla Tate Modern di Londra, ad Elgiz Museum di Istanbul e al MOCA di Shanghai, solo per citare i più noti.

Ha progettato e realizzato due ambienti pubblici permanenti: Vestibolo nella Sede ANAS di Venezia di Palazzetto Foscari e Sala d'Attesa nel Pantheon di Bologna all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa, che accoglie la celebrazione di funerali laici. Tra le realizzazioni più recenti ricordiamo l'opera Gli Angeli degli Eroi, scelta nel 2015 dal Quirinale per commemorare, il 4 novembre, i militari caduti. Nel 2017 il suo progetto Serie Imperiale vince la seconda edizione del bando Italian Council. Vive e lavora a Savigno (Bologna).

Partecipazione al Premio Campigna

Nel 2018 (59^ edizione del Premio Campigna a cura di Davide Ferri) progetta e realizza il lavoro “Black Avorio”, collocato lungo il percorso fluviale del Bidente.

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