Cono Tronco (1972)
Arnaldo Pomodoro - Bronzo e Acciaio - 61° Premio Campigna, 2020
Svetta sull’alveo del fiume Bidente un misterioso monolite: un bronzeo tronco di cono, sezionato e trafitto da una aguzza lama d’acciaio. Proteso verso l’alto, come animato dal desiderio di imporsi nello spazio e sfidare il cielo, ma eroso e danneggiato fin nel profondo, nel cono si riflette la coscienza inquieta dei nostri tempi; nella frattura che ha mozzato il cono si rispecchiano la transitorietà e la sofferenza che i sogni di dominio sulla terra e sullo spazio portano inevitabilmente con sé. Dice, infatti, Pomodoro del suo lavoro: “ vedo le spaccature, le parti erose, il potenziale distruttivo che emerge dal nostro tempo di disillusione”.
La superficie dilaniata e corrosa del bronzo, in un sapiente gioco di contrasti, dialoga con la lucentezza purissima dell’acciaio, e le forme e i volumi in apparenza così alieni si ricompongono in un conturbante equilibrio. In Cono tronco, come in gran parte delle opere di Pomodoro, prende vita, al contempo, la fascinazione che l’artista ha sempre provato per le antiche civiltà e la volontà di stabilire una connessione ideale con le genti arcaiche. Il misterioso monolite scaturito dal potente immaginario di Pomodoro si carica di valori antropologici ancestrali eppure è in grado di interrogare il presente.