L’esilio di Ulisse (1997)

Quella realizzata dagli artisti francesi Anne e Patrick Poirier, è un’opera composita che si articola, con un andamento altamente narrativo, in elementi adagiati sulla riva del Bidente: ecco delle sezioni di colonne, alcune delle quali trafitte da lance metalliche, una barca arenata, una struttura dalle linee severe che richiama la forma di un tempio votivo, un occhio come estremo testimone di una statua, forse il ciclope Polifemo, ormai distrutta.

Riemergono, in questo intervento artistico, i miti e le leggende su cui si fonda la civiltà: il viaggio per acqua, la ricerca protesa verso il futuro e al contempo il desiderio del porto sicuro, del ritorno alle proprie origini. Quei miti raggiungono nella figura di Ulisse una straordinaria sintesi: a lui i Poirier hanno affidato il compito di trasmettere il valore della memoria e del passato. Ma, sembrano avvertirci, bisogna vigilare affinché la civiltà non soccomba di fronte al pericolo della rovina, come quei rocchi di colonne abbattute stanno a rappresentare, affinché l’esilio si rassereni in composta quiete.

Biografia degli artisti

Anne e Patrick Poirier (Anne, Marsiglia, 1942; Patrick, Nantes, 1942)

Dopo la formazione accademica all’Ecole superieure des arts décoratifs di Parigi (Anne architetto, Patrick archeologo), vincono il Prix de Rome e rimangono in Italia dal 1968 al 1971. Durante il soggiorno a Villa Medici iniziano a lavorare insieme stringendo il loro sodalizio umano e professionale. Da allora hanno intrapreso numerosi viaggi alla scoperta di antiche civiltà scomparse, a Roma, in Grecia o in Cambogia, inserendo nel proprio lavoro i temi dell’archeologia, della storia e del mito. Nella seconda metà degli anni Settanta la loro attenzione si è rivolta ai ritrovamenti delle antichità romane avvenuti nel rinascimento o alle vertiginose invenzioni che Giovanni Battista Piranesi realizzò intorno alla metà del Settecento.

La loro ricerca, che usa tecniche e materiali diversi, dal disegno alla fotografia dal calco alla raccolta degli oggetti, dalla scultura al video, ha come motivo costante la riflessione sul tempo e sui suoi aspetti rovinosi, sulla memoria e la conoscenza delle culture quale vitale risorsa per indagare. Hanno partecipato a tutte le più significative manifestazioni internazionali, fra e quali la Biennale des Jeunes di Parigi (1973), la Biennale di Venezia (1976, 1980, 1984), Documenta di Kassel (1977), la Biennale di Lione (2000). Vivono tra la Provenza e Parigi. (nota biografica di Sara Liuzzi, 2017)

Partecipazione al Premio Campigna

Gli artisti erano stati individuato nella 32^ edizione del Premio Campigna del 1992 per la realizzazione di un installazione nel nascente Parco di sculture. Nel 1997 (41^ edizione del Premio Campigna) i Poirier realizzano l’opera “L’esilio di Ulisse”. Nella Galleria Stoppioni viene inoltre organizzata una personale, comprendente in prevalenza una documentazione fotografica dei lavori della coppia artistica.

Nel 2007 (50^ edizione del Premio Campigna–Sezione Giovani) curano, in qualità di visiting professor, una residenza di nove giovani artisti, prendendo parte anche alla giuria del Premio.

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