Santa Sofia '93 (1993)

L'opera “Santa Sofia '93” dell'artista Mauro Staccioli è stata realizzata nel 1993 in occasione della 32^ edizione del Premio Campigna e ha segnato l'inizio di una nuova stagione del Premio con la nascita di un percorso artistico che parte dal centro storico della cittadina per diramarsi poi lungo il Parco fluviale del Bidente. In questo lavoro l'artista si è avvalso di una forma geometrica primaria, il cerchio, per dare vita ad una creazione di fortissimo impatto.

Le tre gigantesche ruote in cemento e ferro si ergono, quasi minacciose, sovrastando lo spettatore e suscitando l'ingannevole idea di un precario ancoraggio al terreno.

La stessa struttura materica dell’opera coniuga pesantezza e leggerezza, equilibrio e instabilità, slancio ascensionale e caduta verso il basso, staticità e movimento. Staccioli realizza un’opera dall'effetto ottico straniante, che arricchisce il paesaggio di un aspetto metafisico e irreale.

Nel suo misurarsi con un ambiente di forti valenze simboliche, “un giardino segreto” inaspettato, a pochi passi dal cuore pulsante di Santa Sofia, l’Artista ottiene un risultato di sorprendente armonia ed integrazione con l'ambiente.

Il restauro

L'opera è stata sottoposta ad un delicato e complesso intervento di restauro, preceduto da indagini materiche e strutturali, che ha comportato la rimozione delle parti degradate, la ricerca attenta e la conseguente stesura di materiali idonei anche in relazione all'esposizione agli agenti atmosferici. La parte che compone il riempimento delle tre ruote è costruita su una struttura a cerchio realizzata con diversi materiali – ferro, vetroresina e reti – che ne determinano un lieve movimento strutturale, rendendo fragile il cemento che la ricopre. Una serie di prove e indagini preliminari ha consentito di identificare quella che si è ritenuta la più idonea composizione cementizia, scelta in base alla consistenza, all’elasticità e alla speciale tenuta alla variabilità atmosferica.

Il restauro dei grandi anelli in metallo che cingono e “contengono” le ruote ha previsto operazioni di pulitura e l’applicazione di trattamenti anticorrisivi e protettivi. Il restauro è stato promosso dall'Amministrazione comunale di Santa Sofia e realizzato con il contributo dell'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei Piani di intervento della Legge Regionale 18/2000. Responsabile del progetto: Antonella Salvi (Istituto Beni Culturali della regione Emilia-Romagna) - Restauro: ditta Zambelli srl (Galeata, FC), Laboratorio di restauro Isabella Cervetti (Bastia, FC).

Biografia dell’artista

Mauro Staccioli (Volterra, Si, 1937 – Milano, 2018)

Mauro Staccioli nasce nel 1937 a Volterra. Dalla fine degli anni Sessanta si dedica alla scultura, sviluppando l’idea di una creazione artistica che si ponga in stretta relazione con il luogo, inteso nella sua concezione sia fisica sia sociale, alterandone però la consueta percezione. L’artista sceglie fin da principio un linguaggio caratterizzato da una geometria essenziale e dall’uso di materiali come il cemento e il ferro. Nel 1976 arriva l’invito alla Biennale di Venezia, anno in cui realizza il celebre Muro, una parete di cemento che ostruisce la visuale dell'ingresso ai “Giardini” e rimane nell'immaginario collettivo in quando immortalato nei fotogrammi di “Vacanze intelligenti” con Alberto Sordi.

Nel 1982 è chiamato a realizzare una grande opera nel parco di Villa Gori a Celle (Pistoia), il primo parco italiano di sculture ambientali. Da questo momento Staccioli riscuote una crescente attenzione all'estero e viene chiamato in Germania, in Gran Bretagna, in Israele e in Francia. Nel 1984 realizza la sua prima personale negli Stati Uniti, cui seguiranno le installazioni nel Parco Olimpico di Seul e in California. Negli anni Novanta e Duemila l’artista continua a sperimentare nuove forme in Italia, nel Principato di Andorra, in Germania, in Belgio, in Corea, a Taiwan, a Porto Rico. Muore a Milano il primo di gennaio 2018 mentre sono in corso le delicate operazioni di restauro delle sue opere a Santa Sofia.

Partecipazione al Premio Campigna

Nel 1992 (36^ edizione del Premio Campigna) Staccioli viene inserito nella rosa di undici artisti individuati da Renato Barilli e Claudio Spadoni per il costituendo Parco di sculture all’aperto. In quell’anno realizza nella Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia l’opera in rosso ossidato posta sulla scalinata dello spazio museale.

Il suo lavoro “Santa Sofia ‘93” (37^ edizione del Premio Campigna del 1993) è la prima opera del Parco. Nel ottobre del 2018, a quindici anni dalla realizzazione e a pochi mesi di distanza dalla morte dell’artista, è stato presentato il restauro a cura dell’IBC e alla presenza di Antonio Presti, direttore del parco artistico di Fiumara d’arte in Sicilia.

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