Corniolo

Il piccolo abitato di Corniolo si snoda attorno all'antico borgo con le case in sasso, come un piccolo "paese-presepe". Nella parte alta dell'abitato, in piazza Pasquale II, troviamo il vero gioiello della frazione: la chiesa di S. Pietro (attestata dal XII sec.) il cui aspetto attuale, in stile romanico, è dovuto alle ricostruzioni avvenute in seguito ai terremoti del 1918-19. All'interno si conservano prestigiose opere della bottega di Giovanni della Robbia e di Giulio Ponteghini databili al XVI secolo.

Poco distante, in via della Madonna, sorge l’Oratorio della Madonna delle Grazie, con interessanti affreschi del XV-XVI secolo e coloratissime decorazioni tardo barocche.

Corniolo è ideale da visitare a piedi, con una piacevole passeggiata, e per gli amanti del trekking si trovano numerosi sentieri da percorrere, partendo dal paese o dalle zone limitrofe.

Ad esempio, a pochi km dal centro abitato di Corniolo, procedendo sulla SP4 verso Campigna si incrocia la pista forestale che porta a San Paolo in Alpe, uno dei luoghi più suggestivi delle nostre montagne.

San Paolo in Alpe è un grande altopiano a 1030 metri s.l.m. da cui si gode una visuale mozzafiato che abbraccia le foreste di Campigna e della Lama, compresa la Riserva Integrale di Sasso Fratino, inserita dal 2017 nella Lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Si tratta di un luogo ricco di storia: qui sorgeva nel XVII secolo un piccolo eremo degli agostiniani, mentre durante il secondo conflitto mondiale questo luogo divenne sede di un Comando delle brigate partigiane. Da parecchi decenni San Paolo in Alpe è disabitato, ma oggi in questo luogo magico si trovano un bivacco e un rifugio.

Tornando sulla SP4 del Bidente e proseguendo sempre verso monte si incontra, nei pressi di un’ampia piazzola, l'imbocco del sentiero segnalato che arriva ai ruderi dell'antico castello di Corniolino, attestato dal 1220, che controllava la strada che da Galeata conduceva in Toscana. Oggi rimangono imponenti strutture murarie e un arco a tutto sesto che si affaccia sul crinale e le foreste di Campigna ma nel Medioevo il Castello, di proprietà dei Conti Guidi, era il centro più importante della valle e ha continuato ad esserlo fino al XV secolo. Può essere il punto di partenza di escursioni che, ricalcando i tracciati di un tempo, salgono fino a Campigna.

Poco prima di Corniolo, invece, in località Frana, è possibile visitare il lago di Poggio Baldi formatosi nel 2010 in seguito ad una frana. Oggi attorno al lago esiste un sentiero adatto a tutti, che permette di percorrere il periplo del lago e ammirare la suggestiva foresta sommersa dall'acqua.

Per le famiglie e gli amanti della natura, è consigliata infine una visita al Giardino Botanico di Valbonella, dove si possono ammirare circa 300 specie, spesso rare e incluse nella flora regionale protetta. Il giardino è visitabile attraverso una rete di sentieri, suddivisa in tre percorsi tematici: il bosco, il torrente e gli spazi aperti.

Prima di Corniolo: il Corniolino

Corniolino è l’ultimo dei castelli del territorio di Santa Sofia prima della cresta appenninica. Sorvegliava l’antica via di crinale verso la Toscana ed era uno dei più popolosi (il cardinale Anglico nella Descriptio Romandiole (1371) riporta il dato molto alto di 100 focolari, ovvero famiglie, qui insediate). Era rinforzato da un ulteriore torrione d’avvistamento detto “La Rovere” e distante un tiro di balestra dal castello. Del castello del Corniolino oggi rimangono imponenti strutture murarie e un suggestivo arco a tutto sesto: può essere il punto di partenza di escursioni che, ricalcando le antiche vie di crinale, salgono fino a Campigna.

Nel borgo sottostante al castello, a partire dal 1573 è attestata la chiesa di Santa Maria delle Farnie, di cui attualmente un piccolo rudere isolato in un campo nasconde l’importanza che la modesta chiesa ebbe in passato per la comunità. Da qui proviene l’affresco staccato e ora custodito nell’ Oratorio della Madonna delle Grazie a Corniolo raffigurante una Madonna con Bambino tra San Pietro e Maria Maddalena. Lo “spedale” annesso alla chiesa servì a lungo come luogo di ristoro per viandanti e pellegrini. Era amministrato dalla famiglia dei Fabbri del Corniolo. L’edificio è stato ristrutturato ma ancora oggi è visibile il loro stemma sul portale. Su un’altra parete dell’edificio è stata murata un’epigrafe di incerta interpretazione che attesta ulteriormente l'antichità del luogo.

L’abitato del Corniolo, è invece attestato in una bolla di papa Alessandro III del 1179 col nome “corte di Faffareta”. Vi sorgeva già la chiesa di San Pietro dipendente dall’Abbazia dell’isola, e quindi dalla diocesi nullius di S. Ellero.

La comunità di Corniolo si insediò definitivamente in questo borgo dopo che nel corso del XV secolo il castello del Corniolino cadde definitivamente in disuso.

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Stefano Ravaioli