Stele ai caduti per la costruzione
della diga di Ridracoli (1994)

Stele al centro di una fontana, realizzata nel 1994 e commissionata da Romagna Acque presso il centro di Capaccio, in memoria dei caduti per la costruzione della Diga di Ridracoli. Di stupefacente bellezza, la scultura è composta di due "corpi" che sono la sintesi della realtà naturale con quella antropologica di un uomo fatto "di ossatura e di muscoli". Nella parabola creativa di Somaini si nota una straordinaria capacità di ricomposizione ed equilibrio nel realizzare figure vagamente antropomorfe che, se da un lato sono viste nella loro realtà fisica e nel loro vissuto emozionale, rappresentano anche la natura quando è sconvolta da terremoti, eruzioni, tempeste.

È la natura stessa a mettere in scena l’angoscia dell’uomo e, al contempo, è l’uomo che assume su di sé il compito di dare voce agli spasimi della natura. L’opera di Somaini ha anticipato, indagando il problema uomo-natura, una riflessione profonda sulla difficoltà, o forse sulla impossibilità, di stabilire confini tra questi ambiti tra loro così strettamente intrecciati.

Biografia dell’artista

Francesco Somaini (Lomazzo, Co, 1926 – Como, 2005)

Frequenta i corsi di Manzù all’Accademia di Belle Arti di Brera e si laurea in giurisprudenza all’Università di Pavia. Dopo una fase di riflessione sulle esperienze della scultura moderna internazionale, si volge all’astrattismo e raggiunge autonomia di linguaggio verso la metà degli anni Cinquanta con la sua adesione al Movimento Arte Concreta che preludono alla grande stagione informale. Partecipa alle Biennali di Venezia (1950, 1956, 1960, 1978), la Biennale di San Paolo del Brasile (1959), alla Deuxième Biennale di Parigi (1960), alle Biennali di Carrara (1998 e 2000) e alla Quadriennale di Roma (1999).

Dopo il periodo informale, Somaini carica le sue sculture di valenze simboliche sino a giungere alla convinzione che la scultura debba svolgere un ruolo di riqualificazione del tessuto architettonico. L’attività artistica di Somaini è caratterizzata anche da una vasta produzione di opere pittoriche su carta e anche su tavola, spesso funzionali allo studio progettuale delle sculture. L’artista sperimenta anche nuove modalità espressive come la fotografia e la realizzazione di azioni. (nota biografica di Sara Liuzzi, 2017)

Partecipazione al Premio Campigna

Nel 1989 è stata organizzata, all’interno della 33^ edizione del Premio Campigna, un’importante mostra dedicata all’artista dal titolo “Immaginario organico di Somaini. Matrici tracce e impronte 1975-1988” a cura di E. Crispolti, C. Spadoni e A. Baccilieri. In quell’occasione l’artista ha donato all’organizzazione l’opera “Matrice e traccia: ipotesi di caduta” (bronzo e poliestere nero, 1978-79).

Nel 1994 (38° Premio Campigna) l’artista posiziona le due sculture bronzee nella fontana di Capaccio. Nella Galleria Stoppioni bozzetti preparatori di Somaini e Mattiacci, artista che ha realizzato il suo lavoro nello stesso anno.

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